Patrizia Cattaneo


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In cammino con la Madonna

Luoghi di guarigione > Fratel Cosimo

IN CAMMINO CON LA MADONNA
di Marlène Reichmuth

Nel numero di giugno di Chrétiens Magazine, avevo raccontato la storia di Cosimo Cirillo, il nostro albergatore, guarito da una malattia al cuore (valvola mitrale e ventricolo sinistro). Fratel Cosimo aveva specificato: la guarigione è un segno per rendere gloria a Dio, il vero miracolo è la conversione del cuore. Per Dio, il cuore di colui che prega conta più delle parole che sta dicendo, scriveva San Francesco di Sales. Non può essere un caso che, poco tempo dopo, mi accada di incontrare Urban Camenzind, anche egli guarito da una malattia al cuore, in seguito alla preghiera di intercessione di Fratel Cosimo. Ecco la sua storia:

Il giorno 11 del mese di dicembre 2000, Urban Camenzind, diacono, serviva la messa a Zermatt, ai piedi del Cervino, quando sono iniziati i disturbi. Si sente improvvisamente molto male, ha delle vertigini e la sua vista si appanna, al punto da essere obbligato a dare precipitosamente il calice al suo vicino, per evitare di cadere. Dapprima, ha pensato a una influenza, a un banale disturbo di raffreddore abbastanza comune in quel periodo dell’anno; il fenomeno però perdura e si amplifica nelle settimane che seguono, accompagnato da dolori al torace. Si reca dal medico per un check-up. «Qualcosa non va con il suo cuore», gli dice la dottoressa mentre egli pedala sulla bicicletta medica. Lo fa ricoverare in una clinica, per un esame più approfondito, da uno specialista. La diagnosi precisa: restringimento dei vasi coronarici, disturbo che provoca una insufficienza dell’irrigazione sanguigna del muscolo del cuore. Il medico ritiene inevitabile un intervento chirurgico, ma sarà solo nel corso dell’operazione, che si saprà quali misure adottare, la dilatazione dei vasi per mezzo di un palloncino, la posa di
stents (piccolo intreccio metallico che mantiene l’arteria aperta) o anche l’installazione di un by-pass per il quale si rendeva necessario il trasferimento in un altro ospedale. Il medico chiede una liberatoria in suo favore. L’operazione viene fissata per il 18 aprile 2001. Accade allora che Camenzind, che è responsabile del movimento del «Rinnovamento Carismatico» in Svizzera tedesca, riceve una telefonata da un giovane giurista, che gli parla di Fratel Cosimo. Camenzind ricorda bene questo primo contatto, quando la conversazione telefonica si era bruscamente interrotta perché tutte le valvole fusibili della sua casa erano saltate. Il suo interlocutore gli invia allora la sua testimonianza di guarigione; ma è l’insistenza del suo corrispondente, il quale gli propone di fargli avere un appuntamento personale con Fratel Cosimo, che fa decidere finalmente Camenzind. Gli viene fissato un appuntamento per il 18 aprile 2001, proprio il giorno previsto per il suo ricovero in ospedale! Rimanda allora l’intervento chirurgico di tre settimane, senza darne la ragione, e prende il treno per Placanica. Nel pomeriggio dell’indomani, arriva allo Scoglio. Non si ricorda di aver specialmente pregato per la sua guarigione, ma crede che la guarigione in seguito alla preghiera sia possibile. Quando viene a sapere che l’incontro con Fratel Cosimo dura solo due minuti, rimane deluso. Ma gli viene detto che può avere fiducia, che quel tempo sarà sufficiente: Fratel Cosimo non ha bisogno di un tempo maggiore per conoscere un problema. Ecco il suo turno per parlare a Fratel Cosimo.

Camenzind non conosce l’italiano, ma il latino, avendolo studiato per nove anni a scuola. Voleva dire: «Oggi, sarei dovuto entrare in ospedale per una operazione», ma ecco come si esprime con il suo italiano approssimativo: «Oggi, noi siamo in ospedale.» Meno male che Fratel Cosimo comprende. Fratel Cosimo acconsente: « Noi siamo già in ospedale», (intendo dire: lo Scoglio è l’ospedale del corpo e dello spirito). Poi, Fratel Cosimo gli chiede per quale problema deve pregare. Camenzind gli mostra una riproduzione fotografica a colori del cuore, che mette in evidenza il restringimento dei vasi coronarici, e gli risponde: «
per un cuore santo e se possibile sano». Fratel Cosimo lo guarda e dice: «Allora, preghiamo» e rimane assorto nella preghiera. Dopo un minuto, ritorna come da un altro mondo. « Tutto questo è per me un ricordo memorabile, lo sguardo e il sorriso luminoso di Fratel Cosimo. Un santo mi ha guardato e mi ha sorriso», dirà Camenzind. Fratel Cosimo gli fa il segno della Croce sulla fronte, lo benedice e gli dice: «La Madonna si prenderà cura del tuo cuore e sistemerà tutto». Camenzind vuole saperne di più, insiste: «Sistemerà tutto, anche il mio problema fisico?» e mostra ancora una volta la fotografia a colori dei vasi coronarici. Fratel Cosimo sfiora la foto con la sua mano e dice: «Si, La Madonna si occupa anche del tuo problema fisico».

Camenzind, con in mano la propria foto, esce dall’incontro molto impressionato: «Ho sentito l’impegno totale di Fratel Cosimo per Dio e come un richiamo a fare altrettanto». Vede un amico, che è giunto anche lui allo Scoglio, e gli racconta quanto ha appena vissuto. E poi, all’improvviso, dei dubbi lo assalgono sull’inizio dell’incontro. Quando aveva detto: «Noi siamo all’ospedale», Fratel Cosimo aveva approvato. E questo vorrebbe forse dire che deve andare all’ospedale? E comincia a girare e a rigirare nella sua testa questa storia dell’ospedale. Si rivolge, infine, a Rosa Bolognino che vede affacciata alla finestra del locale delle offerte, e la informa sull’incontro avuto. La risposta di Rosa erompe, precisa e chiara: «Puoi fidarti, io conosco Fratel Cosimo da tanti anni, non si è mai sbagliato. Se dice che la Madonna si occupa anche del tuo problema fisico, puoi crederci.»

Subito, Urban Camenzind smette di prendere le sue medicine. Si affida totalmente alla protezione della Madonna dello Scoglio e alla preghiera di Fratel Cosimo. «Ho creduto!» è la sua semplice risposta.

Prima di quella promessa del 18 aprile 2001, Maria era rimasta a lungo "disoccupata"


Urban Camenzind ha fatto degli studi di teologia, conosce dunque bene gli insegnamenti della Chiesa riguardo La Vergine Maria. Ma per lungo tempo, Maria era rimasta un concetto teologico astratto. Egli la considerava come madre della Chiesa, ma per ciò che lo riguardava personalmente, per usare la sua espressione: «Ella doveva essere disoccupata.»

Allora, quando Fratel Cosimo gli dice, il 18 aprile 2001, giorno in cui avrebbe dovuto essere operato: «La Madonna sistemerà tutto », Camenzind rimane profondamente impressionato. Capisce quale formidabile regalo Gesù ci ha dato quando, dall’alto della Croce, ha detto a Giovanni: «Ecco tua Madre». Si rende conto che La Madonna è una madre che si preoccupa di ognuno di noi, individualmente. La Madonna diventa presente nella sua vita, una presenza concreta, reale, vissuta ogni giorno e percepita «
Come se il cuore si riscaldasse al pensiero di Maria», dice e riprende le parole di una poesia di Fratel Cosimo: «Il nome Tuo dolcissimo O Maria sulle mie labbra voglio che sempre sia.» Questa relazione personale, di una fiducia totale, si va intensificando. La Madonna ci conduce a suo Figlio. Poiché è questo che alla fine importa, la sua richiesta per «un cuore santo». Dopo il suo incontro con Fratel Cosimo, sente un ardente desiderio di seguire, con Maria, il cammino che porta alla santità. Camenzind si sente profondamente legato a Fratel Cosimo e allo Scoglio. Non dimentica mai, pregando il rosario, di aggiungere: Madonna dello Scoglio, prega per Fratel Cosimo, che il Signore possa fare di lui uno « strumento del Suo amore per la salvezza delle anime», come annunciato nella seconda apparizione di Maria; Madonna dello Scoglio, prega per noi e per il mondo intero. Camenzind è talmente appassionato per questa prospettiva del Cielo, per questo cammino al seguito di Maria, portato dalla preghiera di Fratel Cosimo, che dimentica di parlare del suo stato di salute attuale.

La Madonna, però, si è occupata anche del suo cuore fisico. Dal giorno 18 aprile 2001, Urban Camenzind non soffre più di vertigini, né di dolori alla regione del cuore, tutti i malesseri sono scomparsi. Qualche mese dopo l’incontro, si è recato dallo specialista che avrebbe dovuto fare l’intervento. L’elettrocardiogramma (sotto sforzo) conferma un miglioramento netto dei valori del cuore. Lo specialista ritiene che non ci siano più indicazioni per una operazione.

Lasciamo che sia Fratel Cosimo a concludere con queste parole da lui espresse in francese con un accento che suona come un richiamo per i pellegrini della Francia:
“ Vierge Immaculée du Rocher, priez pour nous”


Pubblicato da: Il Segno n. 185, Novembre 2003
Foto: Patrizia Cattaneo ©



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