Patrizia Cattaneo


Vai ai contenuti

Menu principale:


Carlo Acutis

Articoli

CARLO ACUTIS: UN SANTO SUL MIO CAMMINO

Carlo Acutis è entrato nella mia vita in punta di piedi. Tre anni fa, durante una visita ad Assisi con amici, mi è balenata l'idea di scrivere di lui, ma l'ho subito respinta. Non ne sapevo molto e, a dire il vero, non rientrava tra le figure di santi di cui mi occupo abitualmente. Eppure quella chiamata si è fatta sempre più insistente, al punto che non ho più potuto ignorarla. Continuavo a chiedermi se avesse senso aggiungere un altro libro su Carlo Acutis ai tanti già esistenti, temendo che il mio contributo fosse come un vaso di coccio tra vasi di ferro, e quindi inopportuno.

Prima di accantonare del tutto l’idea, ho iniziato a documentarmi su di lui, guardando video e interviste in diverse lingue. Quelli in spagnolo si sono rivelati particolarmente preziosi, offrendomi dettagli che non avevo trovato nei contenuti italiani. Poi, una scoperta mi ha colpito profondamente: in Francia esiste un’associazione contro la pornografia ispirata a Carlo Acutis, che aiuta le persone a liberarsi da questa dipendenza. A quel punto non ho più esitato: sentivo l’urgenza di scrivere, se non altro per diffondere questa preziosa informazione. Il motivo è che da oltre vent'anni assisto sacerdoti esorcisti nel loro ministero, accompagnando da loro persone provenienti dal mondo francofono in cerca di discernimento e aiuto.

Il più noto è stato padre Cipriano de Meo, all’epoca decano internazionale degli esorcisti. Posso affermare con certezza che molti dei casi più gravi di possessione diabolica che ho conosciuto – come spiego nel libro – erano legati alla dipendenza dalla pornografia. Per "casi gravi" intendo situazioni particolarmente radicate e violente, che hanno richiesto trattamenti molto prolungati. Sapere che esiste un aiuto concreto per chi vuole liberarsi da questa dipendenza, che può esporre al rischio di possessione diabolica, mi ha dato la spinta definitiva per scrivere.

Per mesi ho raccolto materiale su Carlo e mi sono appassionata alla sua storia. Nel frattempo sono riaffiorati anche i miei ricordi personali. Quando Carlo aveva circa 11-12 anni, io lavoravo a Milano, proprio nel suo quartiere. Ho avuto a che fare con persone molto facoltose e con i loro domestici, ma anche con i poveri e gli zingari che chiedevano l'elemosina davanti alla chiesa di Santa Maria Segreta, la parrocchia dove Carlo si è santificato. Erano gli stessi a cui lui offriva i suoi risparmi e portava da mangiare.
Ogni giorno arrivavo in treno dall’Oltrepò pavese, alzandomi prima dell’alba per non perdere la Messa a Santa Maria Segreta prima di recarmi al lavoro, a pochi passi da lì. In seguito, quando per un periodo ho vissuto a Milano, ho continuato a frequentare quella chiesa, prediligendo la Messa vespertina.

Approfondendo la vita di Carlo, ho realizzato che ogni giorno pregavamo davanti allo stesso tabernacolo e frequentavamo gli stessi sacerdoti. Inizialmente mi confessavo dal parroco, Monsignor Gianfranco Poma, finché un giorno, nel confessionale, trovai un sacerdote anziano, lo stesso citato nelle biografie di Carlo.

Aveva una particolarità che non ho mai riscontrato, né prima né dopo di lui: prima dell’accusa dei peccati, chiedeva ai penitenti quali opere di bene avessero compiuto dall’ultima confessione. Per questo mi è rimasto così impresso.
Molti anni prima di iniziare a lavorare nel capoluogo lombardo, lessi un articolo su una rivista dei Carmelitani Scalzi che parlava dell’angelo custode di Milano: una statua singolare, vestita di seta, con capelli veri e ali di piume, a cui veniva attribuita anche una funzione meteorologica. La curiosità fu così forte che andai a Milano appositamente per cercare la chiesa di Santa Maria Segreta e ammirare quella statua così originale. Anni dopo, in modo del tutto inatteso, quella stessa chiesa divenne la mia parrocchia per tre anni. Ogni giorno, passando davanti alla statua, mi ricordavo di pregare il mio protettore celeste.
All’epoca chi avrebbe potuto immaginare che proprio in quella chiesa, in quel preciso momento storico, si stava formando un santo? Ricordo vagamente un giovane che vedevo spesso; mi colpiva proprio la sua età, ma non posso dire con certezza che fosse Carlo, anche se mi piace pensarlo.

Quando ho iniziato a scrivere il libro su di lui, nonostante le incertezze che nutrivo sull’opportunità di pubblicarlo, l’ho tradotto contemporaneamente in francese, per raggiungere il pubblico con cui interagisco più spesso. Quando ormai il libro era pronto per la stampa, l’editore francese mi ha colto di sorpresa chiedendomi di fornire una prefazione nel giro di pochissimi giorni. Non amo le prefazioni e di solito non le cerco, tranne quando mi vengono espressamente richieste, ma l’editore insisteva.
Non sapendo a chi rivolgermi, e cercando qualcuno che avesse un legame con Carlo, ho pensato di contattare, senza molte speranze, padre Marcelo Tenorio, parroco della chiesa di Campo Grande, in Brasile, dove si è verificato il miracolo scelto per la beatificazione di Carlo: la guarigione di Matheus Vianna, un bambino di tre anni e mezzo guarito istantaneamente da una grave malformazione congenita al pancreas, dopo aver toccato una reliquia di Carlo.

Oltre a non sapere chi fossi, era improbabile che padre Marcelo, oberato di lavoro, avesse il tempo di leggere con una certa urgenza un libro in una lingua straniera e fornire una prefazione. Così ho pensato che fosse meglio inviargli alcune domande per un'intervista.
Con estrema disponibilità e sacrificio, lavorando fino a tarda notte, padre Marcelo mi ha inviato le risposte giusto in tempo, perché la stampa non poteva più essere rimandata. Lo leggo come un segno ulteriore che questo libro è la risposta a una precisa chiamata e che Carlo lo utilizzerà per arrivare lontano.

Ma scoprire il messaggio di Carlo prima di tutto ha toccato la mia vita e rinforzato la mia fede, facendomi riflettere in particolare sui miracoli eucaristici, in cui l'ostia, trasformata in carne, si è rivelata composta da cellule di un cuore umano. Oggi, ogni volta che il sacerdote mi porge l'ostia dicendo "Il corpo di Cristo", penso che sto ricevendo proprio il Suo Cuore.


Home page | Rassegna stampa | I miei libri | Luoghi di guarigione | Aiuti per la liberazione | Racconti dell'aldilà | Articoli | Preghiere | Link | Mappa del sito

Politique de confidentialité

Torna ai contenuti | Torna al menu